Memorie (Negrelli)

35,00 €

iva esente Art. 74

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  • ISBN: 9788888422565
  • Quantità disponibile: 20

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Angelo Michele Negrelli

Memorie. Che servono alla storia della sua vita ed in parte a quella de’ suoi tempi, scritte da lui medesimo,

a cura di Ugo Pistoia, con un prologo di Gigi Corazzol, 30 luglio 2010, in 8°, pp.XCIII-915, leg. in tela griga con svc. a colori in 2 ver., € 35,00

“Negrelli in gioventù (e anche dopo) leggeva in primis per “piacere e divertimento”. La sua forza di scrittore parte da qui. Chi vi parla è convinto che la capacità di raccontare sia un talento, una disposizione da perfezionare bensì instancabilmente, ma che non si impara e non si insegna. Quali che siano le intenzioni, quella particolare attitudine prima o poi prende in mano le redini e la fa da padrona. A volte risulteranno storie compiute da cima a fondo, racconti nel racconto sul modello delle Mille e una notte, (un’altra delle letture preferite di Negrelli). La letteratura italiana non scarseggia di narrazioni di prigionie, e nemmeno di resoconti di traduzioni da una prigione all’altra. Ce ne sono parecchie e alcune sono di alto livello. A mio parere di lettore votato al “piacere ed al divertimento” la storia del suo arresto a Feltre e della sua traduzione da Feltre alla fortezza di Pallanza, facendo tappa e Mantova e a Milano, è una delle più memorabili. Se vi sono venuti in mente Cellini, Casanova, Pellico, Stendhal o Dickens, dimenticateveli subito. Anche da carcerato lui era lui. Se il carro messo a disposizione non è di suo gusto Negrelli non sale. Inutile che le guardie insistano. La sua cella a Pallanza era dotata di “un buon letto, un buon comò a tre coltri (cassetti), un buon tavolino di noce e due sedili[…] Le porte delle rispettive camere erano sempre aperte, e a nostro piacere si poteva andare e ritornare ogni qual volta si aveva bisogno o desiderio”.

Epico e picaresco insieme il resoconto della liberazione e del ritorno in Primiero. Rientro tutt’altro che dritto filato ma anzi giustamente ricreativo, con le opportune visite alle principali bellezze di Milano e città limitrofe, come Monza e Pavia. Un capolavoro. Non vi sentite di leggere le Memorie da cima a fondo. Posso capire. Ma non perdetevi a nessun costo Negrelli prigioniero a Pallanza.

Altro passo felicissimo: lui che fa da guida a Bettina per le meraviglie di Venezia. Altrettanto si può dire del capitolo dedicato all’’operazione alla cataratta cui si sottopose a Padova. Racconto puro. Non si contano poi gli spunti di novella. Sono inseriti a piene mani. Altrettanto dicasi delle rappresentazioni di gusto pittorico. Difficile non vedere il gallo di Soutine nella bestia infilzata dalla lancia di un cavaliere sullo stradone di Borgoforte. Eccolo che butta briciole di pane in acqua per godersi i salti dei pesci. I fazzoletti sventolati in segno di saluto tra la gente a riva e gli ospiti della barca che si allontana, fazzoletti bianchi, spiccano talmente sull’azzurrro del lago Maggiore che l’hi-fi si arrangia da solo a metter su Soave sia il vento e tranquilla sia l’onda. Altre volte saranno acquerelli di paesaggio e scene di genere. La vita di Negrelli si svolse in decenni capitali per la nascita della sensibilità che condurrà al turismo alpino. Con lui vedremo “forestieri distinti” vestiti da passeggio, che vengono ad assistere al conteggio “in bosco” delle taglie per pura gourmandise di color locale, dame salutiste emancipatissime, forestieri stravaganti che in osteria chiedono sia loro servito the d’Olanda col sugo di limone. E poi accompagneremo primierotti passar le acque all’estero, a Recoaro per la precisione. Più tardi (1832) sarà l’acqua di Recoaro a salire? scendere? in Primiero (in bottiglie di vetro). Andremo in visita al negozio che i Remondini avevano aperto in Tesino, il magazzino in cui si fornivano i nonni-bisnonni di Tönle.

Per Negrelli il mondo è una tavola imbandita di meraviglie.”

Gigi Corazzol

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